Partono i corsi di psicomotricità per i bambini nati nel 2014
e continuano per i nati nel 2012 e 2013
Per i bambini nati nel 2014 l'attività si svolge presso L'ASILO DI VIA IV NOVEMBRE. Il corso inizierà Sabato 18 Febbraio dalle ore 10.30 alle ore 11.30
Per i nati nel 2013 e 2012 i corsi si svolgono presso la palestra delle scuole elementari di Via Friuli.
Questi gli orari e le partenze:
- 4 anni (2012) Sabato dalle 9.00 alle 10.00 - Partenza Sabato 11 Febbraio
- 3 anni (2013) Sabato dalle 10.30 alle 11.30 - Partenza Sabato 11 Febbraio
LA PRATICA PSICOMOTORIA
cos’è, finalità, obiettivi specifici e operativi
La
Psicomotricità, pratica rivolta ai bambini da 0 a 6/7 anni, parte
dall’assunto che ogni individuo è principalmente un “essere
psicomotorio” (B. Aucouturier). Fin dalla nascita, infatti, prima di
esprimersi attraverso il linguaggio, il bambino si esprime attraverso il
movimento; il gioco in particolare è l’espressione spontanea più
importante del bambino appartenente a questa fascia d’età. La pratica
psicomotoria è un’attività prevalentemente di gioco che ha come
obiettivo fondamentale l’aiuto del bambino nel suo normale percorso di
sviluppo, tramite delle situazioni che gli permettono di esprimere i
propri vissuti e rielaborare le proprie emozioni e le naturali
difficoltà che incontra in questo periodo della sua vita, in un’area di
gioco con la presenza rassicurante dell’adulto.
Le finalità della Pratica Psicomotoria sono:
favorire la maturazione e il piacere di pensare
favorire
le relazioni del bambino con gli altri (rispetto dell’altro, senso di
appartenenza al gruppo, collaborazione, capacità di progettazione)
aiutare e prevenire situazioni di disagio infantile
Più nello specifico, gli obiettivi sono:
favorire lo sviluppo della funzione simbolica attraverso il piacere di giocare, agire e creare
favorire
lo sviluppo del processo di rassicurazione in ordine alle paure
funzionali e naturali del bambino (naturali in quanto momenti di
difficoltà che il bambino incontra nel crescere, nelle varie tappe dello
sviluppo, funzionali in quanto il bambino attraverso le difficoltà e le
frustrazioni trova le strategie per superarle)
favorire la capacità di decentrarsi, rispetto alle emozioni e rispetto al sé e al non sé.
Gli obiettivi operativi di
un percorso di pratica psicomotoria sono, e devono esserlo, fissati in
base alle caratteristiche e ai bisogni delle diverse (3, 4 e 5 anni).
Il bambino di tre anni è
un essere sensoriale che ha la necessità di manipolare per conoscere,
di sperimentare il mondo attraverso il proprio corpo ed il proprio
movimento ed aprirsi così alla comunicazione. Il proprio “io” andrà a
consolidarsi tramite le sue esperienze, possibili solamente tramite il
coinvolgimento del proprio corpo, l’unica maniera possibile per il
bambino di rivolgersi verso l’esterno. Affinché il bambino possa
sperimentare è necessario che l’insieme dell’ambiente che gli si propone
si lasci modificare, che ci sia quindi la possibilità per lui di
accedere a sempre nuove esperienze.
Durante
la seduta sarà cura dell’operatore dare un senso alle azioni del
bambino tenendo presente quali sono i suoi bisogni. Pertanto, per i
bambini di tre anni, saranno sostenute e osservate le attività
sperimentate dai bambini in merito a:
i
giochi di rassicurazione profonda: cadute, salti, distruzione,
costruzione, spostamenti sia a terra che in piedi; riempire e svuotare,
apparire e scomparire, disequilibrio, rotolamenti, pressioni attraverso
il materiale, rotture toniche.
il
piacere del movimento controllato (piacere sensomotorio): equilibri,
salire, scendere, arrampicarsi, lanciare, trasportare oggetti.
il gioco simbolico (che per il primo periodo sarà pre-simbolico)
la
rappresentazione (ultima parte della seduta). Il bambino sarà in grado
di sperimentare la costruzione con i legni, il modellare, il disegnare.
Il bambino di quattro anni si
trova in una fase intermedia, in un periodo in cui è coinvolto
nell’esperienza tramite il suo corpo ma in cui, nello stesso tempo, va
consolidandosi rapidamente il proprio “io”, la rappresentazione di sé
diventa sempre più cosciente, il suo movimento si fa via via più sicuro e
consapevole. E’ in un momento di “onnipotenza”, in cui egli ritiene che
tutto sia possibile: appare sempre più spesso la provocazione, la sfida
verso tutto ciò che gli sta attorno, compreso l’adulto. In questo
periodo il bambino prova “fino al limite”.
Il
bambino di questa età ha bisogno di un ambiente che gli dia sicurezza
tramite il riconoscimento. Durante la seduta sarà compito dell’operatore
creare le condizioni affinché il bambino abbia la possibilità di
soddisfare i propri bisogni per raggiungere un obiettivo importante di
questa età: l’apertura alla comunicazione, che diventa un indice di
maturazione e di avvenuto inizio del percorso che porterà il bambino
verso la tappa del decentramento. Saranno sostenute le attività in
merito a:
i
giochi di rassicurazione profonda: distruzione – costruzione,
spostamenti, il salto, caduta, disequilibri, lo sprofondare, pressioni,
dondolii.
il
piacere del movimento controllato (piacere sensomotorio): saltare,
arrampicarsi, salire, scendere, tirare, spingere, capovolgersi,
avvolgersi per scomparire e poi riapparire, strisciare proni e supini,
passare dal materiale duro al materiale morbido, ricerca
dell’equilibrio.
il
gioco simbolico: assunzione di ruoli, uso simbolico degli oggetti,
ripetitività dell’uso simbolico degli oggetti e dell’assunzione dei
ruoli, creazione simbolica di spazi, possibilità di usare il materiale
adeguato all’età ed ai principi della pratica psicomotoria.
nel
momento della rappresentazione i bambini di quattro anni potranno
sperimentare la costruzione don i legni, la pittura e il disegno, il
modellare, il verbalizzare.
Il bambino di cinque anni è
un essere in cui è iniziata una vera e propria maturazione affettiva.
E’ ora in grado di sopportare momenti di attesa e di proiettare in un
tempo futuro il suo desiderio. La sua maturazione gli permette la
creazione di immagini mentali e tramite queste la capacità di sopportare
e colmare la “perdita” (temporanea) dell’oggetto di piacere. Sta
raggiungendo l’importante tappa del decentramento: è in possesso di una
buona rappresentazione di sé e quindi riconosce l’altro come differente
da sé. Può conoscere i dati del mondo esterno, della realtà che lo
circonda, dell’oggetto, dello spazio e del tempo. Ha le potenzialità di
accedere alle associazioni, ai paragoni, all’analisi e alla sintesi.
Durante la seduta, le possibilità e i bisogni verranno soddisfatti e consolidati tramite le esperienze di:
piacere
sensomotorio: cadute, costruzioni e distruzioni, spostamenti, ricerca
di equilibrio e disequilibrio in tutte le sue forme, il salto, la corsa,
arrampicarsi, tirare ed essere tirati dall’altro tramite l’oggetto.
il
gioco simbolico: uso simbolico dell’oggetto che assume diverse
configurazioni e si adegua alla “storia” che il bambino sta vivendo;
creazione simbolica di spazi.
la
distanziazione – rappresentazione: costruzione con i legni, pittura,
ritaglio e incollatura, disegno, giochi con regole, verbalizzazione.
Dott.ssa Irene Tonutti