Daniela Pierri, atleta esordiente ai Campionati italiani paralimpici indoor, si è cimentata ad Ancona sui 60 mt indoor.... ed è CAMPIONESSA ITALIANA!
Daniela è un'atleta che corre con una protesi alla gamba destra ed è all'interno della categoria T44, ampuntati all'arto inferiore sinistro.
Ad oggi, per allenarsi e gareggiare, ha utilizzato una protesi non adatta all'atletica. Grazie al finanziamento delle onlus YouAble http://www.youable.org/ di Milano e a FormidAbili http://formidabilionlus.it/ di Udine ora Daniela potrà contare su una lamina in carbonio e leghe metalliche.... allora ne vedremo delle belle!
L'Atletica 2000 per questo motivo ringrazia sentitamente Youable, nella persona di Elena Bonacini, e FormidAbili nella persona di Laura Bassi
Per Atletica 2000 la presenza tra le nostre file è un orgoglio, non solo per quello che ha conseguito e conseguirà a livello agonistico, ma soprattutto per la propria forza d'animo che, siamo sicuri, emergerà prepotentemente in pista e al di fuori dell'anello rosso.
Riportiamo qui le emozioni, scritte di suo pugno, una volta conclusa la gara:
"Ho saputo solo un mese prima del Meeting
di Ancona che avrei potuto gareggiare anche con la mia protesi da
cammino, sarei stata più lenta certamente, ma potevo gareggiare. Ho
aumentato la frequenza degli allenamenti e solo nelle ultime tre
giornate di allenamento in pista ho provato le partenze e a correre i
60m.
Soddisfatta comunque di aver migliorato ad
Ancona il mio tempo, il mio scopo non era vincere, nemmeno ci pensavo
non avendo la lamina da corsa e nemmeno pensavo di dover competere, ma
volevo iniziare a prepararmi mentalmente alle gare. Ho sempre avuto
molto controllo delle mie emozioni, un minimo di agitazione ma niente di
eclatante. Anche durante la gara, non pensavo a niente, sentivo solo i
comandi dello starter. Nient’altro.
Io funziono al
contrario, mi agito sempre dopo che le cose le ho fatte, non per
insicurezza, ma perché inizio a scaricare la tensione che fino a quel
momento mi tiene ben salda e pacata, il che è un’ottima cosa. Infatti la
tensione che mi lasciava andare l’ho avvertita in auto al ritorno, e
devo dire che non era poca.
La mattina, durante
l’allenamento mentre provavo le partenze, è stato l’unico momento in cui
ho avvertito sul serio il cuore in gola. Ma po
i niente. Nemmeno quando la sera prima ho saputo che in batteria con me ci sarebbero state Martina Caironi e Monica Contrafatto, un onore gareggiare la prima volta con due campionesse. Sarà perché io sì sono competitiva, ma più con me stessa che con gli altri. Esigo molto da me, ma in quel momento non potevo dare più di quello che stavo dando. Quando avrò la lamina sarà diverso, e nella prima gara probabilmente avvertirò la tensione e sicuramente la competitività, perché non avrò più giustificazioni, nemmeno una. Voglio e dovrò correre, per me stessa in primis e per quel sogno che ho sempre avuto e che voglio raggiungere (da ragazza avrei voluto arruolarmi nelle Forze Armate, magari ci riesco da atleta). Ma lo devo anche a chi ha mosso mari e monti pur di farmi avere una lamina, le associazioni che hanno contribuito a regalarmela (YouAble e FormidAbili in prima linea) grazie al contributo di persone che nemmeno conosco. Vorrei ringraziarli tutti a uno a uno, anche se non so chi sono. Ora aspetto con ansia di iniziare i lavori per la protesi sportiva, di andare in pista e iniziare gli allenamenti oltre che per la corsa anche per il salto in lungo. Devo dire che non vedo davvero l’ora. Il mio percorso non sarà facile all’inizio, sarà un anno impegnativo tra l’imparare a usare la lamina e le probabili ferite (spero poche), ma di una cosa sono certa: sono una guerriera e ne uscirò vincente!"
i niente. Nemmeno quando la sera prima ho saputo che in batteria con me ci sarebbero state Martina Caironi e Monica Contrafatto, un onore gareggiare la prima volta con due campionesse. Sarà perché io sì sono competitiva, ma più con me stessa che con gli altri. Esigo molto da me, ma in quel momento non potevo dare più di quello che stavo dando. Quando avrò la lamina sarà diverso, e nella prima gara probabilmente avvertirò la tensione e sicuramente la competitività, perché non avrò più giustificazioni, nemmeno una. Voglio e dovrò correre, per me stessa in primis e per quel sogno che ho sempre avuto e che voglio raggiungere (da ragazza avrei voluto arruolarmi nelle Forze Armate, magari ci riesco da atleta). Ma lo devo anche a chi ha mosso mari e monti pur di farmi avere una lamina, le associazioni che hanno contribuito a regalarmela (YouAble e FormidAbili in prima linea) grazie al contributo di persone che nemmeno conosco. Vorrei ringraziarli tutti a uno a uno, anche se non so chi sono. Ora aspetto con ansia di iniziare i lavori per la protesi sportiva, di andare in pista e iniziare gli allenamenti oltre che per la corsa anche per il salto in lungo. Devo dire che non vedo davvero l’ora. Il mio percorso non sarà facile all’inizio, sarà un anno impegnativo tra l’imparare a usare la lamina e le probabili ferite (spero poche), ma di una cosa sono certa: sono una guerriera e ne uscirò vincente!"
Daniela Pierri
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