dal sito www.ilcoach.net
In questo articolo introduciamo una tecnica apparentemente semplice ma molto efficace per gli atleti. La tecnica del rilascio miofasciale è una tecnica di massaggio autoindotto ancora poco conosciuta, che si è fatta largo nel nostro Paese e nel mondo dello sport da pochi anni. La stessa sorte è capitata al foam roller, questo attrezzo di poco costo ma di grande utilità.
Vediamo ora una breve introduzione riguardo l’anatomia del muscolo e delle catene muscolari, anch’esse sconosciute a molti allenatori e atleti. Vedremo in seguito che cos’è il rilascio miofasciale e come funziona.
Vediamo ora una breve introduzione riguardo l’anatomia del muscolo e delle catene muscolari, anch’esse sconosciute a molti allenatori e atleti. Vedremo in seguito che cos’è il rilascio miofasciale e come funziona.
Anatomia del muscolo scheletrico
Il muscolo scheletrico è formato da un insieme di cellule piuttosto lunghe, cilindriche e con estremità fusiformi, chiamate fibre muscolari. Trasversalmente queste fibre non sono isolate ma raggruppate in fascicoli ed avvolte da tessuto connettivo. Tra un fascicolo e l’altro decorrono fibre elastiche, nervi e vasi sanguigni, che si ramificano per distribuirsi alle varie cellule; la ricca vascolarizzazione determina la tipica colorazione del muscolo scheletrico grazie alla mioglobina che circola nel sangue.
Le fibre muscolari sono le cellule più grandi dell’organismo, anche se le loro dimensioni sono alquanto variabili: da 10 a 100 µm per quanto riguarda il diametro e tra il millimetro e i 20 centimetri per quanto concerne la lunghezza. Si stima che il corpo umano contenga circa 250 milioni di fibre muscolari. Le cellule del muscolo possono ipertrofizzarsi, quindi aumentare di dimensioni, ma normalmente non possono moltiplicarsi. L’intera massa muscolare è rivestita da una guaina di connettivo fibro-elastico detta epimisio, che ha il compito di contenerlo e proteggerlo durante l’esecuzione del movimento stesso. Questa guaina si addentra nel ventre muscolare a costituire il perimisio e l’endomisio: così, ogni piccola fascia è rivestita da una membrana di connettivo lasso detta perimisio, mentre ogni singola cellula muscolare è rivestita da una delicata membrana connettivale detta endomisio.
- Epimisio o Fascia muscolare: guaina che riveste l’intero muscolo.
- Perimisio: guaina che riveste i fasci di fibre muscolari.
- Endomisio: guaina che riveste le singole cellule o fibre muscolari.
Nel connettivo interposto tra le fibre muscolari decorrono vasi sanguigni e fibre nervose motorie e sensitive. Grossi vasi e nervi penetrano attraverso l’epimisio e si dividono per ramificarsi attraverso il muscolo, nel perimisio e nell’endomisio, raggiungendo ogni singola fibra.
Una fascia è uno strato di tessuto fibroso e struttura di tessuto connettivo che ricopre i muscoli, o gruppi di muscoli, vasi sanguigni e nervi, unendo alcune strutture, permettendo ad altre di scivolare delicatamente una sull’altra. La fascia connettivale superficiale si stende su tutto il corpo e ne riveste circa il 70% in un’unica “rete” dalla testa ai piedi, ed è presente dalla nascita alla fine della nostra vita. Il tessuto connettivo costituisce circa il 16-20% del peso corporeo, immagazzina il 23% del contenuto totale di acqua ed è un componente anatomico particolarmente rilevante nella determinazione della postura di ognuno di noi. Non esiste una zona del corpo senza la presenza di tessuto connettivo.
Ci sono tre principali fattori che irrigidiscono la fascia:
- Meccanico (sovrauso, errata esecuzione di movimenti)
- Chimico (alimentazione)
- Psicofisico (stress, emozioni, freddo)
Tramite la fascia connettivale, i muscoli sono in realtà strutturati in lunghe catene muscolari o meglio catene miofasciali. La lunghezza di ogni singolo muscolo è strettamente legata a quella di tutti i muscoli appartenenti alla stessa catena. Un gruppo di muscoli in tensione esercita un’influenza sugli altri muscoli vicini, sia per un fattore fisico-fasciale sia nervoso (i neuroni eccitati eccitano quelli vicini).
Vediamo ora, attraverso queste immagini, le catene muscolare più semplici.
Ricordiamoci che dobbiamo pensare al corpo umano come un insieme di catene muscolari e non come singoli muscoli. Anche quando ci alleniamo o alleniamo i nostri atleti, dobbiamo tenere in considerazione che le catene muscolari sono estremamente fondamentali sia per quanto riguarda l’allungamento sia per il potenziamento fisico.
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