lunedì 16 gennaio 2017

CORSI DI ATTIVITA' PSICOMOTORIA PER NATI NEL 2014-13-12

Partono i corsi di psicomotricità per i bambini nati nel 2014 
e continuano per i nati nel 2012 e 2013


Per i bambini nati nel 2014 l'attività si svolge presso L'ASILO DI VIA IV NOVEMBRE. Il corso inizierà Sabato 18 Febbraio dalle ore 10.30 alle ore 11.30

Per i nati nel 2013 e 2012 i corsi si svolgono presso la palestra delle scuole elementari di Via Friuli.

Questi gli orari e le partenze:


- 4 anni (2012) Sabato dalle 9.00 alle 10.00 - Partenza Sabato 11 Febbraio
- 3 anni (2013) Sabato dalle 10.30 alle 11.30 - Partenza Sabato 11 Febbraio


LA PRATICA PSICOMOTORIA
cos’è, finalità, obiettivi specifici e operativi

La Psicomotricità, pratica rivolta ai bambini da 0 a 6/7 anni, parte dall’assunto che ogni individuo è principalmente un “essere psicomotorio” (B. Aucouturier). Fin dalla nascita, infatti, prima di esprimersi attraverso il linguaggio, il bambino si esprime attraverso il movimento; il gioco in particolare è l’espressione spontanea più importante del bambino appartenente a questa fascia d’età. La pratica psicomotoria è un’attività prevalentemente di gioco che ha come obiettivo fondamentale l’aiuto del bambino nel suo normale percorso di sviluppo, tramite delle situazioni che gli permettono di esprimere i propri vissuti e rielaborare le proprie emozioni e le naturali difficoltà che incontra in questo periodo della sua vita, in un’area di gioco con la presenza rassicurante dell’adulto.
Le finalità della Pratica Psicomotoria sono:
  • favorire la maturazione e il piacere di pensare
  • favorire le relazioni del bambino con gli altri (rispetto dell’altro, senso di appartenenza al gruppo, collaborazione, capacità di progettazione)
  • aiutare e prevenire situazioni di disagio infantile
Più nello specifico, gli obiettivi sono:
  • favorire lo sviluppo della funzione simbolica attraverso il piacere di giocare, agire e creare
  • favorire lo sviluppo del processo di rassicurazione in ordine alle paure funzionali e naturali del bambino (naturali in quanto momenti di difficoltà che il bambino incontra nel crescere, nelle varie tappe dello sviluppo, funzionali in quanto il bambino attraverso le difficoltà e le frustrazioni trova le strategie per superarle)
  • favorire la capacità di decentrarsi, rispetto alle emozioni e rispetto al sé e al non sé.

Gli obiettivi operativi di un percorso di pratica psicomotoria sono, e devono esserlo, fissati in base alle caratteristiche e ai bisogni delle diverse (3, 4 e 5 anni).
Il bambino di tre anni è un essere sensoriale che ha la necessità di manipolare per conoscere, di sperimentare il mondo attraverso il proprio corpo ed il proprio movimento ed aprirsi così alla comunicazione. Il proprio “io” andrà a consolidarsi tramite le sue esperienze, possibili solamente tramite il coinvolgimento del proprio corpo, l’unica maniera possibile per il bambino di rivolgersi verso l’esterno. Affinché il bambino possa sperimentare è necessario che l’insieme dell’ambiente che gli si propone si lasci modificare, che ci sia quindi la possibilità per lui di accedere a sempre nuove esperienze.
Durante la seduta sarà cura dell’operatore dare un senso alle azioni del bambino tenendo presente quali sono i suoi bisogni. Pertanto, per i bambini di tre anni, saranno sostenute e osservate le attività sperimentate dai bambini in merito a:
  • i giochi di rassicurazione profonda: cadute, salti, distruzione, costruzione, spostamenti sia a terra che in piedi; riempire e svuotare, apparire e scomparire, disequilibrio, rotolamenti, pressioni attraverso il materiale, rotture toniche.
  • il piacere del movimento controllato (piacere sensomotorio): equilibri, salire, scendere, arrampicarsi, lanciare, trasportare oggetti.
  • il gioco simbolico (che per il primo periodo sarà pre-simbolico)
  • la rappresentazione (ultima parte della seduta). Il bambino sarà in grado di sperimentare la costruzione con i legni, il modellare, il disegnare.

Il bambino di quattro anni si trova in una fase intermedia, in un periodo in cui è coinvolto nell’esperienza tramite il suo corpo ma in cui, nello stesso tempo, va consolidandosi rapidamente il proprio “io”, la rappresentazione di sé diventa sempre più cosciente, il suo movimento si fa via via più sicuro e consapevole. E’ in un momento di “onnipotenza”, in cui egli ritiene che tutto sia possibile: appare sempre più spesso la provocazione, la sfida verso tutto ciò che gli sta attorno, compreso l’adulto. In questo periodo il bambino prova “fino al limite”.
Il bambino di questa età ha bisogno di un ambiente che gli dia sicurezza tramite il riconoscimento. Durante la seduta sarà compito dell’operatore creare le condizioni affinché il bambino abbia la possibilità di soddisfare i propri bisogni per raggiungere un obiettivo importante di questa età: l’apertura alla comunicazione, che diventa un indice di maturazione e di avvenuto inizio del percorso che porterà il bambino verso la tappa del decentramento. Saranno sostenute le attività in merito a:
  • i giochi di rassicurazione profonda: distruzione – costruzione, spostamenti, il salto, caduta, disequilibri, lo sprofondare, pressioni, dondolii.
  • il piacere del movimento controllato (piacere sensomotorio): saltare, arrampicarsi, salire, scendere, tirare, spingere, capovolgersi, avvolgersi per scomparire e poi riapparire, strisciare proni e supini, passare dal materiale duro al materiale morbido, ricerca dell’equilibrio.
  • il gioco simbolico: assunzione di ruoli, uso simbolico degli oggetti, ripetitività dell’uso simbolico degli oggetti e dell’assunzione dei ruoli, creazione simbolica di spazi, possibilità di usare il materiale adeguato all’età ed ai principi della pratica psicomotoria.
  • nel momento della rappresentazione i bambini di quattro anni potranno sperimentare la costruzione don i legni, la pittura e il disegno, il modellare, il verbalizzare.

Il bambino di cinque anni è un essere in cui è iniziata una vera e propria maturazione affettiva. E’ ora in grado di sopportare momenti di attesa e di proiettare in un tempo futuro il suo desiderio. La sua maturazione gli permette la creazione di immagini mentali e tramite queste la capacità di sopportare e colmare la “perdita” (temporanea) dell’oggetto di piacere. Sta raggiungendo l’importante tappa del decentramento: è in possesso di una buona rappresentazione di sé e quindi riconosce l’altro come differente da sé. Può conoscere i dati del mondo esterno, della realtà che lo circonda, dell’oggetto, dello spazio e del tempo. Ha le potenzialità di accedere alle associazioni, ai paragoni, all’analisi e alla sintesi.
Durante la seduta, le possibilità e i bisogni verranno soddisfatti e consolidati tramite le esperienze di:
  • piacere sensomotorio: cadute, costruzioni e distruzioni, spostamenti, ricerca di equilibrio e disequilibrio in tutte le sue forme, il salto, la corsa, arrampicarsi, tirare ed essere tirati dall’altro tramite l’oggetto.
  • il gioco simbolico: uso simbolico dell’oggetto che assume diverse configurazioni e si adegua alla “storia” che il bambino sta vivendo; creazione simbolica di spazi.
  • la distanziazione – rappresentazione: costruzione con i legni, pittura, ritaglio e incollatura, disegno, giochi con regole, verbalizzazione.

Dott.ssa Irene Tonutti

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